Prince Of Persia: Le sabbie dimenticate

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view post Posted on 2/6/2010, 07:13




A cura di: Tommaso Alisonno
La famiglia reale di Persia è nei guai: una dopo l'altra, le persone di sangue reale muoiono o spariscono, tanto ad costringere re Sheraman a rinchiudere suo figlio in una torre per cercare di proteggerlo. Lì il giovane Principe di Persia viene contattato dallo spirito di Helem, una delle quattro figlie del tempo, preposta a vegliare sul presente. Helem rivela al Principe che l'artefice degli attacchi alla sua famiglia è il demone Ahihud, lo stesso che ha rapito e rinchiuso le sue sorelle: i due dovranno pertanto unire le forze per liberare le rispettive famiglie da questa minaccia.

Nonostante rechi il medesimo titolo, questo nuovo POP per PSP presenta un capitolo totalmente slegato alla vicenda narrata sulla controparte casalinga, ed anche il concept alla base è differente: per quanto realizzato con un motore grafico 3D, questo lavoro si sviluppa interamente su uno scheletro bidimensionale, costituendo forse un tributo all'originale POP. Lo scopo sarà pertanto quello di superare una serie di livelli platform intramezzati da scontri occasionali o boss: il Principe potrà saltare, appendersi a sporgenze sullo sfondo, a travi trasversali o a sbarre da volteggio, arrampicarsi su colonne o correre su brevi tratti di parete orizzontali o verticali.

L'impostazione bidimensionale del titolo rende un po' ostici gli scontri contro più di un avversario alla volta, ma niente di grave finché non compiono i fastidiossissimi sacerdoti

Serie di salti standard, con sbarre e travi... peccato che troppe volte tendano a crollare troppo in fretta


Ben presto, lo spirito di Helem che lo accompagna riceverà i poteri delle sorelle. Il primo sarà quello di Lamya, il futuro, che ci permetterà di “accelerare” il funzionamento di alcuni elementi: ecco pertanto che una trappola rallentata dalla ruggine potrà sbloccarsi, o che un soffio di sabbia diventerà un potente getto in grado di spingere oggetti, o ancora un piccolo vortice un'autentica tromba d'aria capace di spingere il Principe a grandi altezze. Il potere di Lamya sarà molto utile anche semplicemente per “sincronizzare” piattaforme e trappole in modo da permettere salti altrimenti impossibili.

Il successivo potere ci verrà da Talah, il passato, e avrà l'ormai noto compito di “congelare” gli stessi elementi: una trappola cesserà di muoversi, un getto di sabbia diverrà abbastanza solido da sostenere il peso del Principe e un vortice potrà addirittura essere tramutato in un blocco di sabbia trascinabile. Per quanto Helem (che ha l'aspetto di un fuoco fatuo) tenda a spostarsi automaticamente da un oggetto all'altro in base al percorso da seguire, sarà possibile controllarla limitatamente con lo stick analogico (il Principe sarà invece gestito con la croce direzionale), in modo da accelerare o rallentare i vari elementi a nostro piacimento. L'ultimo potere, quello di Najmah, il destino, ci permetterà semplicemente di rigiocare i livelli già superati.

La prima impressione trasmessa dalla realizzazione grafica è gradevole, con modelli 3D piuttosto curati, ambienti vari e ben texturizzati e animazioni fluide per tutto il parkour del Principe. Ma mai quanto in questo caso la prima impressione si è rivelata fallace: il motore è bello a vedersi, questo si, ma funziona male, o meglio ancora è infarcito di bug. Diverse volte infatti ci è capitato di vedere il principe mancare ignominiosamente il bersaglio di un salto senza motivo apparente, senza contare che nelle sezioni in cui l'ambiente ci crolla intorno, già difficili di per sé, capita sovente che le strutture non rispondono come dovrebbero. Ha senso realizzare un platform 2D in 3D se poi non lo si gestisce con la dovuta cura?

Dal punto di vista audio non c'è invece nulla da eccepire: la colonna sonora presenta brani orientaleggianti, tipici del brand, ben realizzati e gradevoli, capaci di tenere compagnia tanto nelle fasi esplorative quanto in quelle più concitate. Buono anche tutto il parco degli effetti sonori, dagli stridii delle trappole, ai versi dei nemici, ai rumori dei crolli strutturali, fino alle occasionali esplosioni; notevole il doppiaggio, interamente in lingua italiana.

Se si fa eccezione per la prima metà del primo livello, che costituisce in effetti una sorta di tutorial per prendere confidenza col sistema di controllo, il gioco presenta un livello di difficoltà piuttosto impegnativo, decisamente al di sopra degli standard attuali. Questo non va assolutamente visto come un difetto: la motivazione scaturisce da un ottimo studio delle mappe, della collocazione e della sincronizzazione di trappole, piattaforme e occasionali enigmi, anche se al posto di leve e carrucole si tratterà di utilizzare nel corretto modo i poteri di accelerazione e rallentamento. Da questo punto di vista la richiesta di una certa dose di impegno da parte del giocatore non può che costituire un pregio.

I difetti però sono di altra specie: i problemi tecnici non si fermano infatti a quelli citati del motore grafico, e alcune volte il gioco ci obbliga a iniziare un livello da capo perché si “dimentica” di attivare determinati elementi - per esempio, una volta una porta non si è aperta nonostante avessimo svolto correttamente tutte le operazioni necessarie, obbligandoci al reload, (episodio assolutamente non isolato). Analogamente, i controlli si permettono anche di fare i capricci, rifiutando evidenti pressioni del tasto di salto se non eseguite con precisione assoluta, oppure viceversa reagendo con eccessiva prontezza.

Tra i problemi del motore grafico e quelli del sistema di controllo, le sezioni di gioco in cui dovremo agire di fretta, magari prima che si chiuda una porta temporizzata o - peggio ancora - perché il mondo ci sta franando alle spalle, risultano semplicemente infernali, togliendo al gameplaying qualsiasi appeal e tramutandolo in una frustante serie di “riprova”. I combattimenti sarebbero sulla carta abbastanza semplici, con nemici non particolarmente vari e dal comportamento abbastanza schematico; peccato però che con la comparsa dei sacerdoti, in grado di curare gli alleati che fanno da scudo, divengano inutilmente lunghi, con voi che cercate disperatamente di mettere le mani addosso al guaritore per poter finalmente sbarazzarvi di questo fastidio.

L'ultimo problema risiede nella brevità intrinseca del gioco: un'avventura da appena tre-quattro ore arriva a durarne sei a causa dei continui errori e ripetizioni, con una curva di difficoltà molto ripida per andare da 0 a 100% in meno di venti livelli, con due scontri boss intermedi. Una volta terminata la storia potreste anche pensare di rigiocare i singoli livelli in modo da raccogliere tutti i segreti e ottenere le massime valutazioni, ma probabilmente si tratterebbe solo di un prolungamento dell'agonia.

Ad onor di completezza, citeremo il fatto che se possedete una PS3 e la corrispondente versione del gioco omonimo potrete accoppiare le due macchine, ottenendo su quest'ultima due potenziamenti gratuiti e su PSP il vestito delle Sabbie del Tempo. A prescindere da questa qualità accessoria, è veramente deludente il giudizio finale su questo POP per PSP: il brand merita decisamente di meglio...

Fonte: Gamesurf.tiscali.it
 
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